(Lettera Napoletana) Nella memoria storica delle Calabrie, come si diceva al tempo dei Borbone per sottolineare le diversità e la varietà delle province del Regno, c’è anche una tradizione industriale da recuperare.

Primati come il polo siderurgico di Mongiana (Vibo Valentia), allora nella Calabria Ultra, che contava nel 1860 circa 1500 dipendenti quando l’Ansaldo di Genova ne aveva meno di 1000; un’industria tessile con oltre 300 opifici ed 8mila addetti, che realizzava circa il 50% della produzione di seta delle Due Sicilie.

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Se ne è parlato nella serata organizzata dalla Fondazione Il Giglio e dall’associazione Culturale Due Sicilie di Gioiosa Jonica, a Bovalino Marina, nella “Tenuta del Conte Ruggero“ il 28 luglio scorso.

La prof.ssa Maria Carmela Spadaro, dell’Università Federico II, ha presentato la nuova edizione de “I Napolitani al cospetto delle Nazioni civili“ di Giacinto de‘ Sivo.

Marina Carrese, presidente della Fondazione Il Giglio ha presentato il Progetto CompraSud, che vede insieme la Fondazione ed il Movimento Neoborbonico.

Erano presenti, con propri stand, imprese che aderiscono all’iniziativa, come l’Azienda Agricola Baccellieri di Bianco (Reggio Calabria) e realtà produttive locali, che rilanciano tradizioni di eccellenza come il bergamotto ed il Laboratorio di “Arte e Tradizioni“, associazione culturale di Gioiosa Jonica, che insegna le tecniche della tessitura al telaio di legno ed il tombolo.

Storia ed identità culturale sono state al centro anche del convegno Il Sud e le Calabrie: dai primati alle “questioni”svolto a Monterosso Calabro (Vibo Valentia), nella bellissima cornice di Villa Velia, sul cui punto più alto sventolava la bandiera del Regno delle Due Sicilie.

Introdotto dal dott. Antonio Parisi, presidente onorario della Proloco di Monterosso Calabro, che con i Cenacoli Monterossini ha organizzato la serata, il convegno ha avuto come relatori il prof. Gennaro De Crescenzo, presidente del Movimento Neoborbonico, che ha ricordato i primati industriali delle Calabrie e la piaga dell’emigrazione che è seguita all’unificazione forzate, e Marina Carrese, della Fondazione Il Giglio, che ha sottolineato la necessità della riscoperta identitaria per innescare processi di ripresa civica ed economica. Tra il numeroso pubblico, qualificato ed appassionato, presenti il sindaco di Monterosso Calabro, Antonio Giacomo Lampasi, cavalieri dell’Ordine Costantiniano di San Giorgio, tra cui Domenico Greco, esponenti dell’associazionismo locale, studiosi ed ospiti statunitensi.

 

Guarda le foto della serata a Bovalino Marina e del convegno a Monterosso Calabro.

 

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