(Lettera Napoletana) Di treni nuovi, modello “Rock”, per ora ne è arrivato uno solo, ma la retorica si è sprecata il 23 luglio, all’impianto di manutenzione di Napoli Centrale, tra il presidente della Giunta regionale campana, Vincenzo De Luca e l’amministratore delegato di Trenitalia, Orazio Iacono.

La Regione ha firmato con Trenitalia, società del Gruppo Ferrovie dello Stato, un contratto di servizio nel quale investirà 180 milioni per l’acquisto di 37 nuovi treni destinati al trasporto regionale. Trenitalia dovrebbe investire a propria volta 208,9 milioni.

25 nuovi treni arriveranno “entro il 2024”, non proprio un ritmo “rock”, mentre 12 treni a media capacità – ha annunciato la Regione – “saranno gradualmente a disposizione dei pendolari entro il 2025”.

Per abbassare l’età media dei treni circolanti in Campania da 32 a 11 anni ci vorranno cinque anni. Più che l’enfasi di De Luca, si capisce quella dell’ad di Trenitalia, che ha portato a casa il 3 dicembre 2019 un contratto di sevizio da 681 milioni complessivi per 14 anni. “È una giornata storica, che mette il sigillo su quella che possiamo definire una vera e propria rivoluzione dei trasporti in Campania”, proclamò Iacono (sito web Regione Campania, 3.12.2019).

Mentre i nuovi treni arriveranno ad andamento lento, il trasporto su ferro in Campania resta condizionato pesantemente dalla condizione di sfascio della ferrovia Circumvesuviana, un’eredità, è vero, delle giunte Bassolino e Caldoro, sulla quale De Luca, però, ha fatto pochissimo, e dal disastro della Stazione Alta Velocità di Afragola, un’opera inutile e costosissima, interamente riconducibile all’ex presidente della Regione Antonio Bassolino (2000-2010), nato ad Afragola, che volle una stazione “di porta” dell’Alta Velocità, a 13 km da Napoli Centrale.

Isolata nelle campagne, collegata malissimo a Napoli Centrale da improbabili autobus (solo 5 al giorno quelli assicurati da Trenitalia), la Stazione AV di Afragola, progettata dalla archistar irachena Zaha Hadid, accoglie solo 18 coppie di treni AV al giorno e costringe i già penalizzati viaggiatori calabresi a sobbarcarsi il trasferimento da Napoli Centrale. In auto o con un costosissimo taxi, naturalmente, se si vuole evitare l’avventura di autobus senza orario.

Difronte ad una stazione “capolinea dei disservizi” (Il Mattino, 28.7.2020), con i bagni infrequentabili ed il parcheggio auto già pieno di avvallamenti a 3 anni dall’inaugurazione (11 giugno 2017), De Luca rilancia ed annuncia una futuribile LAN (Linea Afragola-Napoli) di metropolitana: 13 chilometri, da piazza Cavour alla Stazione AV, 13 stazioni, 1.6 miliardi di costo, 6 milioni già spesi dalla Regione per uno studio di fattibilità presentato il 20 luglio. “ Bisogna trovare risorse importanti”, ha detto il presidente della regione Campania, rispondendo alla domanda di un giornalista (Ansa, 23.7.2020). Risorse “da trovare”, progetto esecutivo ancora da fare. E i tempi di realizzazione? De Luca ha parlato di lavori da realizzare “in un decennio” (Ansa, 20.7.2020).

Una storia che sembra già scritta, la linea Metro veloce Napoli-Afragola si avvia a ripetere la storia della Stazione AV: 14 anni per la realizzazione, 70 milioni di costi, definiti “decisamente eccessivi” dalla Corte dei Conti, per quella che resta una inutile cattedrale nel deserto. (LN149/20)