(Lettera Napoletana) – Un libro di testimonianze fotografiche “Messina, ancora Real Cittadella (Giotto stampa, Messina 2017, pp. 48 ) di Franz Riccobono, pubblicato dall’Associazione Amici del Museo di Messina, con le fotografie di Carlo Laurino, documenta la strage di memoria storica che la classe politica meridionale continua a compiere in luogo-simbolo della Storia del Sud.

La Real Cittadella di Messina, teatro della eroica resistenza dei soldati del Regno delle Due Sicilie (27 luglio 1860-12 marzo 1861), è abbandonata al degrado da decenni.

Progettata dal grande architetto militare fiammingo Carlos de Grünembergh, su incarico del Vicerè Claude Lamoral, Principe di Ligne (1618-1679), intorno al 1681, la Real Cittadella è una fortezza a forma stellare, con cinque bastioni (dei quali ne restano due ) e costituisce un esempio importante di architettura militare del XVII secolo sul modello delle fortezze di Philippeville, nelle Fiandre, adesso parte del Belgio, Rocroi (Francia) e Charleroi (Belgio).

Considerata inespugnabile, la Real Cittadella resistette dalla fine del ‘600 ai primi del ‘700 agli assedi nell’ambito della guerra di successione spagnola.

Nel 1860-1861 fu assediata prima dai garibaldini e poi da piemontesi che, come a Gaeta, tiravano sulla piazzaforte borbonica con i cannoni rigati.

Dopo la seconda guerra mondiale la fortezza conobbe un forte degrado e nella zona, detta “falcata”, perché a forma di falce, fu collocata una discarica di rifiuti con annesso inceneritore.

Un gruppo di studiosi e meridionalisti siciliani, guidati dallo storico Franz Riccobono, da 20 anni organizza a ridosso del 12 marzo un Convegno storico sulla difesa della Real Cittadella e si batte per recupero della fortezza.

Messina, ancora Real Cittadella” raccoglie le immagini del raduno di borbonici, legittimisti e meridionalisti in occasione del Convegno del 2016. Bandiere al vento di fronte al mare dello Stretto, che si alternano a quelle delle gallerie e degli spalti dei Bastioni Santo Stefano e San Diego, in uno stato di vergognoso degrado.

Ma la battaglia per il recupero della Real Cittadella continua e qualche segnale di speranza si può cogliere. «Le cupe ciminiere dell’inceneritore comunale non ci sono più – scrive Riccobono – si procede alla sua lenta demolizione. Si spera, in attesa dei promessi interventi milionari del Patto per la falce (sottoscritto da Enti locali, Università, Sovrintendenza ed Autorità Portuale) che si proceda intanto alla pulizia dei Bastioni, delle Gallerie, degli Spalti». (LN110/17)

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