(Lettera Napoletana) A che cosa serve ITA Airways, la compagnia aerea nata nel 2021 dal fallimento di Alitalia e finanziata con soldi pubblici per 1 miliardo e 350 milioni da erogare fino al primo trimestre del 2023?

A niente per quanto riguarda i meridionali, che la pagano – come hanno pagato per decenni Alitalia – senza riceverne nessun aiuto per la propria Economia. La politica di ITA Airways poggia su due hub (aeroporto di transito dove si concentrano i passeggeri per altre destinazioni): Milano Linate e Roma Fiumicino. Agli aeroporti del Sud la compagnia di Stato assicura esclusivamente un ridotto numero di collegamenti con questi due hub. Nessun volo Sud-Sud. Impossibile volare con la compagnia “di bandiera” da Napoli a Palermo, a Catania, a Reggio Calabria, a Bari o viceversa.

Una rilevazione di Lettera Napoletana sull’orario estivo di ITA Airways nei principaliaeroporti del Sud(al22.7.2022) evidenzia questi dati:

  • Napoli Capodichino dispone di 146 collegamenti. ITA Airways ne gestisce 4 (due con Fiumicino e due con Linate). Tutti gli altri sono assicurati da compagnie straniere, in gran parte low cost. Sono le stesse compagnie che garantiscono i collegamenti – molto insufficienti – tra le principali città del Sud.
  • Lamezia Terme, principale aeroporto della Calabria, conta 4 collegamenti di ITA Airways su 36.
  • Palermo conta 12 collegamenti su 98
  • Bari 12 collegamenti su 73 effettuati
  • Reggio Calabria conta su 3 collegamenti di ITA Airways. Questo aeroporto svolge un’attività ridotta, come quello di Crotone. Qui opera solo Ryanair, compagnia low cost irlandese, che effettua due collegamenti con Bergamo e Bologna.

Su Milano Linate la compagnia di Stato opera 80 collegamenti. Altri 14 sono assicurati con Milano Malpensa, che pure non è hub per ITA Airways.

Quanto pesa sull’Economia del Sud una compagnia di bandiera (espressione che indica una impresa aerea di Stato, oppure dominante) che serve solo al Centro-Nord? Molto. In negativo. Dati indicativi li fornisce il rapporto semestrale (giugno 2022) della Banca d’Italia sull’Economia della Calabria.

Nel 2021 le presenze sono cresciute del 30% rispetto all’anno precedente – scrive laBanca d’Italia – risultando però ancora inferiori di circa il 40% rispetto al 2019 (prima dell’avvio delle restrizioni imposte con il Covid-19, n.d.r.)“.
“Il recupero (…) è stato inferiore per i turisti stranieri rispetto agli italiani (-72% e -27%).
“Il traffico aeroportuale – conclude il rapporto della Banca d’Italia ha mostrato una risalita a partire dall’estate scorsa (…) il numero di passeggeri transitati per gli aeroporti regionali risulta però ancora inferiore di oltre il 40% rispetto al periodo pre-pandemia”.

Nell’Economia della Calabria – come in quella di tutte le regioni del Sud – la voce Turismo è una voce importante. Come potrà attirare turisti la Calabria con un vettore aereo come ITA Airways?

La compagnia aerea di Stato – che ha già accumulato 148 milioni di perdite nel 2021 – sarà venduta? Mario Draghi, attuale premier, seppure di un Governo ridotto alla “ordinaria amministrazione”, lo ha assicurato. “Non è mia intenzione lasciare la questione al prossimo governo”, ha detto (“La Verità”, 6.8.2022).

Due sono le offerte di acquisto al vaglio del Governo: una del fondo di investimenti USA Certares, con Delta Airlines ed Air France; la seconda di MSC, compagnia di navigazione dell’imprenditore di Sorrento Gianluigi Aponte, con sede a Ginevra ed una forte posizione nel mercato crocieristico, in partnership con Lufthansa, compagnia aerea tedesca. Ad MSC andrebbe il 60% di Ita Airways, a Lufthansa, il 20%, ed un altro 20% resterebbe nelle mani del Ministero del Tesoro.

MSC movimenta circa 3 milioni di passeggeri all’anno per imbarcarli sulle proprie navi ed ha una delle sedi operative a Napoli. Il Sud, molto probabilmente, guadagnerebbe turisti con la nuova proprietà.

Di certo con la attuale compagnia di bandiera (una bandiera ammainata da tempo) continua a perdere soldi. ALITALIA, che praticava la stessa politica della compagnia nata dalla sue ceneri, ha perso dal 1975 al 2021 oltre 10 miliardi di euro (La Verità 22.8.2022). Li hanno pagati anche i meridionali, i cui aeroporti, però, crescono solo grazie alle compagnie straniere.

A proposito, i politici meridionali, ora impegnati a farsi rieleggere, non se ne sono ancora accorti. (LN165/2022).