(Lettera Napoletana) A Monterosso Calabro (Vibo Valentia) una colonna sormontata da una croce in ferro, con una iscrizione in italiano ed in inglese, ricorda il soggiorno del re Carlo di Borbone, che – durante il viaggio per la Sicilia per farsi incoronare a Palermo Rex utriusque Siciliae (3 luglio 1735) – soggiornò in casa del possidente locale Giorgio Schipece.

 L’ha restaurata lo scultore Giuseppe Farina, che ha anche realizzato un bassorilievo che raffigura l’incontro tra il Sovrano ed il notabile, per iniziativa dell’associazione Familia de Rubro Monte, che raccoglie professionisti, appassionati di Storia e residenti del centro calabrese.

A Monterosso Calabro si è svolto il 28 luglio il Convegno annuale, giunto alla quarta edizione, organizzato dai Cenacoli Monterossini, guidati dall’imprenditore Antonio Parisi, nell’agriturismo Villa Velia, in collaborazione con la Proloco di Monterosso e la Fondazione Il Giglio.

Il tema di quest’anno (“Le origini del sottosviluppo. Il sistema ferroviario in Calabria dall’unificazione ad oggi”) è stato trattato dallo studioso di sistemi di trasporto Lucio Militano. Presenti il sindaco Antonio Lampasi, il presidente della Proloco, Soccorso Capomolla, esponenti dell’associazionismo e delle professioni, il delegato per la Calabria del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, Aurelio Badolati.

Quello di Monterosso Calabro è un esempio, un’operazione di scuola. Una Comunità che si ritrova attorno alla propria Storia ed alla propria identità ed aggrega grazie ad esse. Simboli dell’identità uniscono, al di fuori delle artificiose ideologie e delle divisioni partitiche, quello di cui il Sud non ha bisogno.

Una piccola comunità statunitense, che ha acquistato case nel centro calabrese, contribuendo a ripopolarlo in estate, ha contribuito al restauro della colonna di Carlo di Borbone. Un Museo della Civiltà contadina ed artigiana, gestito dalla Proloco, custodisce la memoria delle produzioni agricole e tessili. Al Comune, guidato da una lista civica, si progetta una toponomastica che ricordi il passato glorioso del paese, le cui origini risalgono ai Normanni.

E a Gerace (Reggio Calabria), nell’agriturismo realizzato nell’Azienda Agricola Barone G.R. Macrì, a Contrada Modi, il 29 luglio si è svolta la serata CompraSud nell’ambito dell’iniziativa “La Storia del Sud, le imprese del Sud”, in collaborazione con l’Associazione culturale Due Sicilie di Gioiosa Jonica.

Memoria, anche industriale, della Calabria – negli anni ’30 del secolo scorso, a Gerace Marina (oggi Locri) furono fondate le OMC (Officine Meccaniche Calabresi), un’azienda di avanguardia, che fornì la bullonatura al transatlantico Rex e produceva magnifiche motociclette – esposizione dei prodotti delle imprese locale, tra le quali il Gruppo Stingi (pasta e prodotti da forno), aderente al Progetto CompraSud, convegno introdotto dalla prof.ssa Carmela Maria Spadaro (Università Federico II), con una riflessione sulla necessità di una ricostruzione non ideologica della Storia del Sud.

Marina Carrese, presidente della Fondazione Il Giglio, ha illustrato il Progetto CompraSud. Presenti l’architetto Francesco Macrì, discendente della nobile famiglia calabrese, ed imprenditore, già sindaco di Locri, esponenti di diverse associazioni, delle professioni e delle imprese.

Poi cena con prodotti tipici dell’Azienda Agricola, che ospita anche una fattoria didattica. Una iniziativa partecipata e ben riuscita. L’identità culturale ed i simboli uniscono, e la Calabria comincia a ritrovarsi intorno alla propria storia. (LN125/18).