È dedicato al brigantaggio il calendario 2024 delle Due Sicilie: un modo di onorare quanti difesero la Patria Napoletana, la legittimità del Trono, la libertà della Chiesa e l’identità di un popolo unito da sette secoli di Storia.

Al grido di “Viva ‘u Re nuosto” il popolo delle Due Sicilie – guidato da soldati e ufficiali dell’Esercito borbonico ormai in discioglimento – risponde alla chiamata a raccolta di sacerdoti e vescovi mobilitati per la difesa del trono e dell’altare, nell’agosto del 1860.

In Basilicata, insorgono Melfi, Venosa, Atella; in Irpinia, a settembre, centinaia di contadini si sollevano ad Ariano provocando trentuno caduti nelle file liberali. In Puglia, ad allarmare i liberali sono i tumulti di Bitetto, Santeramo in Colle e Bovino; in Terra di Lavoro sono moltissimi i paesi in cui i contadini, armati di ronche e scuri, fiancheggiano le esauste truppe borboniche. E mentre in Abruzzo, la fortezza borbonica di Civitella resiste, nell’Ascolano, nel Chietino, in Val Roveto si organizzano numerose bande. 

La repressione, le esecuzioni sommarie, gli arresti di massa – «Fucilo tutti i paesani armati che piglio», aveva promesso Cialdini – inaspriscono la legittima resistenza e rendono gli insorgenti migliaia: i soldati sbandati dell’ex Armata Reale, i coscritti che non intendono servire un altro Re, e poi contadini, braccianti e basso popolo che chiedono il riconoscimento dei diritti sulle terre demaniali, mentre i possidenti invocano l’arrivo dell’esercito unitario come unica salvezza, tanto dalle insurrezioni contadine quanto dalla dittatura garibaldina“.

12 pagine a colori, cartoncino avorio
cordoncino

€ 12,00 + spese postali