(Lettera Napoletana) A quanti partiti si può aderire contemporaneamente? Uno solo, direbbero senso comune ed onestà intellettuale. Ma non è così, secondo il presidente ed amministratore delegato dell’EAV srl (Ente Autonomo Volturno), azienda di trasporti interamente controllata dalla Regione Campania, Umberto De Gregorio.

De Gregorio, 62 anni, dottore commercialista, è iscritto al Pd, partito dal quale ha ricevuto importanti incarichi professionali. Dal 2015 è presidente del cda di EAV srl e dal luglio 2018 anche direttore generale, nominato dal presidente della Giunta regionale Vincenzo De Luca (Pd). Alle elezioni comunali di Napoli del 2011, De Gregorio si è candidato nella lista del Pd. Con la nomina a direttore generale dell’EAV (che gestisce la SEPSA, la CIRCUMVESUVIANA, e METROCAMPANIA NORDEST, l’ex Ferrovia Alifana) è passato da uno stipendio di 43mila euro annui lordi a 140mila.

Vicino all’ex segretario nazionale del Pd Matteo Renzi, del quale è considerato un “fedelissimo”, De Gregorio si è trovato a dover compiere una scelta politica con la nascita del nuovo partito di Renzi, “Italia Viva, scissione del Pd.

Restare con l’ex segretario del Pd, ora alla guida di una piccola formazione politica, oppure con il presidente della Regione Vincenzo De Luca (Pd), dal quale dipende l’azienda regionale dei Trasporti?

De Gregorio ha risolto il dubbio scegliendo di stare con entrambi. E, per sicurezza, ha espresso anche il suo sostegno a Giuseppe Conte, attuale presidente del Consiglio, espressione del Movimento 5 Stelle.

«Con Renzi o Zingaretti? Ho la tessera del Pd – ha detto De Gregorio sempre mantenendo la mia indipendenza e non mi risulta che esista una tessera di Italia Viva. Io sto con entrambi, ed anche con Conte ed il suo tentativo di trasformare i 5 Stelle in un movimento riformista e progressista» (“Corriere del Mezzogiorno”, 28.9. 2019).

È seguita la giustificazione “teorica” dei due, anzi tre tavoli, sui quali il presidente e dg di EAV srl gioca:

«Oggi non è il tempo delle divisioni e delle appartenenze, è tempo di cultura civica [sic], di movimenti ampi e trasversali che si formano per governare. Senza fare fumo e consapevoli delle difficoltà del cambiamento» (“Il Mattino, 28.9.2019).

LN ha definito Giuseppe Conte il continuatore del trasformismo meridionale, un costume politico dell’Italia post-unitaria, che vedeva garibaldini come Francesco Crispi, mazziniano, diventare filo-sabaudo e continuare a governare. A Napoli si dice “tenere il piede in due scarpe. De Gregorio si supera e prova a tenerlo addirittura in tre …

Le scelte e le “giustificazioni politiche” di Umberto De Gregorio sono un’altra fotografia della classe politica meridionale. Quella che impedisce più di ogni altra cosa il riscatto del Sud.

De Gregorio – secondo indiscrezioni di stampa – sarebbe il possibile candidato del Pd a sindaco di Napoli alle prossime elezioni. C’è solo da immaginare che cosa sarebbe una sua eventuale giunta. E da sperare che Dio ci risparmi una sua (peraltro improbabile) elezione … (LN139/19)