(Lettera Napoletana) La figura del Principe Francesco Saverio di Borbone-Parma (1889-1977), pretendente carlista al trono di Spagna, con il nome di Javier I, viene ricostruita in un ampio articolo della storica ed ispanista americana Alexandra Wilhelmsen, docente emerito della University of Dallas, sulla rivista spagnola Aportes (“The adventures of a Stateless Prince: Francis Xavier of Bourbon Parmain Aportes, n. 100, 2/19 pp. 182-238).

 Figlio del Duca di Parma Roberto I, ultimo Duca dello Stato pre-unitario della penisola italiana, in seguito all’unificazione si trovò ad essere un Principe senza nazionalità e senza cittadinanza, di uno Stato non più esistente. Sarebbe stato questo il destino – osserva la studiosa americana – della dinastia dei Borbone-Parma per quasi 100 anni.

Ciò nonostante, Francesco Saverio di Borbone-Parma svolse un’attività diplomatica di alto livello nelle due guerre mondiali, nella cospirazione carlista che precedette l’insurrezione nazionale e la Guerra Civile in Spagna (1936-1939). Protagonista della resistenza francese, durante la seconda Guerra mondiale, deportato nel campo di concentramento nazional-socialista per detenuti politici di Natzwiler, nella regione del Basso Reno, in Francia, e poi in Austria, Germania ed Italia, Don Javier fu coinvolto direttamente nelle vicende del carlismo, il movimento legittimista nato nel 1833, quando sul trono di Spagna, invece dell’Infante Carlos, fratello del defunto re Ferdinando VII, i liberali imposero la figlia minore Isabella, tra il 1934 ed il 1935.

«Per un secolo – scrive Alexandra Wilhelmsen – questo ramo proscritto della famiglia reale spagnola ha guidato un ampio movimento contro-rivoluzionario, conosciuto con nomi diversi, ma soprattutto come Comunione Carlista, piuttosto che partito Carlista. I carlisti sfidavano il governo di Madrid ed i Borbone che guidavano il Paese dalla capitale. La spaccatura della famiglia reale rifletteva la spaccatura della società spagnola, che si cominciò a definire all’inizio del XIX secolo, come “le due Spagne”. Una divisione nel popolo, tra chi difendeva, nei diversi campi le tradizioni della Spagna e quelli che, con entusiasmo maggiore o minore, sostenevano l’organizzazione secolarizzata e liberale della società scaturita dalla Rivoluzione francese».

La figura del Principe tradizionalista, senza nazionalità e cittadinanza, attraversa una parte significativa dell’epopea del Carlismo, che giunse a governare, in tre guerre civili e diversi conflitti minori, una parte consistente della Spagna, con le sua organizzazione sociale, le sue opere di Carità, i suoi giornali, ispirandosi alla dottrina sociale della Chiesa (LN141/19)

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