(Lettera Napoletana) Il percorso di crescita civile, culturale, economico del Regno delle Due Sicilie, testimoniato non solo dai primati ma dalle opere pubbliche, dall’aumento della popolazione, dalla nascita di scuole ed Università, dalle imprese, dalla cultura, la musica, il Teatro, le Arti.
È il risultato della ricerca dello studioso siciliano Salvatore Carreca che uscirà a giorni per l’Editoriale Il Giglio. Una cronaca anno per anno, da Carlo di Borbone a Francesco II, dal 1735 al 1860.
“Viaggio tra le meraviglie delle Due Sicilie” (Editoriale il Giglio, Napoli 2018, pp.143 con rare immagini d’epoca, € 12) ricostruisce gli atti di governo di cinque Re borbonici utilizzando fonti ufficiali integrate da bibliografia e documenti raccolti dall’autore. Immagini d’epoca, foto e disegni da collezioni private e dal “Poliorama Pittoresco”, prestigioso periodico edito a Napoli, corredano il libro.
Il “Viaggio” di Salvatore Carreca non è un racconto di viaggiatori del Grand Tour, è un elenco cronologico dettagliato dello sviluppo del più importante Stato italiano sul continente ed in Sicilia durato 126 anni, fino al momento in cui la Storia del Sud si spezza con l’invasione piemontese appoggiata dalle potenze liberali europee e si apre l’epoca dello sottosviluppo e della subalternità.
Un decreto reale di Francesco II, riportato nel libro, documenta questa brutale interruzione:
“Saranno costruite per ora tre grandi linee di strade ferrate ne’ nostri reali dominii continentali, le quali, muovendo dalla capitale, metteranno in comunicazione il Tirreno con l’Adriatico e col Jonio, e si dirigeranno la prima per Foggia e Brindisi ed a Lecce, la seconda per la Basilicata a Reggio, e la terza attraverso gli Abruzzi fino al Tronto”.
“Saranno ugualmente costruite per ora – prosegue il Decreto – tre grandi linee di ferrovie ne’ nostri reali dominii insulari, le quali uscendo dalla capitale si dirigeranno l’una a Catania, l’altra a Messina, e la terza per Girgenti, a Terranova, mettendo così in comunicazione il treno con l’Jonio e con lo Stretto” (Francesco II, Decreto Reale n. 809, 28 Aprile 1860).
Due settimane dopo, Garibaldì sbarcava a Marsala dando inizio all’invasione.
Erano le linee di comunicazione dorsali del Regno, dal Tirreno all’Adriatico ed allo Jonio, che avrebbero consentito il movimento di uomini e merci tra tutte le province, le ferrovie che il Sud – dove ancora oggi è un’impresa andare in treno da Napoli a Pescara, e dove la Ferrovia Jonica impiega 12 ore per coprire i 472 km tra Taranto e Reggio Calabria con un treno a gasolio su binario unico – non ha più visto.
I Borbone, che nel 1839 avevano inaugurato la prima Ferrovia d’Italia tra Napoli e Portici, avevano chiaro fin dal primo momento a che cosa sarebbero servite le “strade ferrate” e come avrebbero dovuto svilupparsi nel Regno.
“Questo cammino ferrato giungerà senza dubbio al commercio – affermava nel 1839 Ferdinando II di Borbone – (Annali civili del Regno delle Due Sicilie, vol XXI, Sett-Dic. 1839) ed io ho protetto ad ogni modo questo primo viaggio fatto di qua delle Alpi. Pur oggi considerando come tale nuova strada debba riuscire di utilità al mio popolo, assai più godo nel mio pensiero che, terminati i lavori fino a Nocera e Castellammare, io possa vederli tosto proseguiti per Avellino fino al lido del Mare Adriatico……”
“Viaggio tra le meraviglie delle Due Sicilie”
sarà presentato
Venerdì 14 Dicembre alle 18.30
all’Hotel Renaissance Mediterraneo di Napoli
(Sala Vespucci – da Verrazzano)
da Marina Carrese, presidente della Fondazione Il Giglio, dalla prof.ssa Carmela Maria Spadaro (Università Federico II) e dal prof. Gennaro De Crescenzo, presidente del Movimento Neoborbonico. Sarà presente l’autore.
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* Ai Soci della Fondazione Il Giglio il libro sarà spedito subito dopo la sua uscita. Sull’acquisto di ulteriori copie sconto del 30%. (LN 129/18).