Nota di Fraternità Cattolica.

 

Il settimanale “Charlie Hebdo” è l’espressione di un laicismo nichilista, ostile ad ogni fede, ma la strage dei suoi redattori compiuta il 7 gennaio a Parigi fornisce la misura della ferocia assassina dell’Islam e dell’odio anti-occidentale che lo pervade.

Al posto dei giornalisti di “Charlie Hebdo” poteva e potrà trovarsi chiunque difenda i principi fondativi della cultura occidentale che il Cristianesimo ha introdotto: dalla distinzione tra Chiesa e Stato, alla libertà in foro interno, che è la base della libertà religiosa, alla concezione della donna.

Principi – come ha fatto lucidamente osservare Papa Benedetto XVI nel suo discorso all’Università di Ratisbona (2006) – incompatibili con il fanatismo dell’Islam.

L’Islam, non solo con i fanatici assassini della Jihad ma con l’invasione silenziosa favorita dall’immigrazionismo, è oggi la minaccia più aggressiva per l’Occidente, e l’Occidente deve ritrovare nella propria identità e nella propria Tradizione le energie per contrastarlo.

Gravissime responsabilità nel cedimento hanno i governi dell’Occidente, con in testa gli Stati Uniti e la Francia. Neanche dopo il massacro di Parigi Hollande ha avuto il coraggio di chiamare per nome i terroristi responsabili della strage.

Non agli attuali governi europei ed occidentali né alla gran parte delle classi politiche bisogna rivolgersi, ma alle residue energie della società, guardando con attenzione a segnali di reazione che si moltiplicano, con un’azione civica e culturale – premessa per nuove classi politiche – per ricostituire l’alleanza che nei momenti decisivi della lotta tra Cristianesimo ed Islam, come a Lepanto nel 1571, ha garantito la salvezza della Civiltà Occidentale.

FRATERNITÀ CATTOLICA
per l’azione civico-culturale
Napoli, 8 gennaio 2015